sabato 6 ottobre 2007

La paura



Dopo l'ormai famigerato 8 Settembre, giorno della improvvisa materializzazione dal nulla (a sentire loro ovviamente...) del popolo della rete, è scattato un dibattito continuo su Grillo, sui grillini, su tutto ciò che al popolo addormentato dei reality appare così strano da risultare incomprensibile.
L'altro giorno ho letto un articolo in proposito, apparso su L'Espresso, dal titolo inquietante: Sesto potere.
La tesi di fondo dell'articolo, è che internet non è, come pensiamo noi, un mezzo democratico di informazione, ma un "nuovo Grande Fratello, più persuasivo, populista e pericoloso della televisione."
Sotto accusa è poi il modo di esprimere contenuti nella rete, che ha come "caratteristica fondante l'estrema brevità", a differenza, ovviamente, di quanto accade in televisione, dove un discorso può essere articolato in un tempo maggiore.
Ancora, per quanto riguarda il "fenomeno Grillo", si mette sotto accusa il sistema dei commenti al blog, ritenuto non democratico, in quanto il povero Grillo dovrebbe rispondere alle migliaia di commenti che riceve per ogni post pubblicato, e non limitarsi a pubblicarli senza instaurare un dialogo con i lettori (forse non hanno capito che Grillo lancia sassi nello stagno, ma poi il dialogo nel suo blog non è con i lettori, ma tra i lettori!).
Quando leggo articoli come questo, mi accorgo di quanto questa gente abbia paura. Secondo me solo la paura può infatti giustificare delle frasi simili.
La paura fondamentale è quella che la gente apra gli occhi, e si accorga che la televisione gli sta propinando una marea di cazzate. Che si accorga che i reality, i talk show, il calcio stesso, con mio grande disappunto da affezionato tifoso, servono per tenere sedati i loro cervelli.
Che si accorga che un telegiornale in cui ogni sera ai politici viene fatta una domandina e si fanno ascoltare in un minuto dieci o venti risposte da dieci o venti politici diversi, senza calare tali risposte in un contesto, ma solo riportandole come slogan estemporanei, non è un telegiornale vero, in quanto non dà alcuna informazione reale al cittadino.
Ancora, che si accorga che telegiornali incentrati sulle tragedie delle persone, sulla vita delle star, sui gossip, non sono telegiornale veri, perchè non dicono assolutamente niente di quanto accade realmente nel mondo, di quali sono i problemi reali di cui una civiltà moderna dovrebbe occuparsi.
Ma soprattutto, che si accorga che attraverso internet può andarsi a cercare le informazioni che non apprenderà mai da quei telegiornali e giornali in cui le notizie le decidono editori e politici (quando le due figure non coincidono addirittura).
E' vero, in internet si trovano un sacco di cose, c'è di tutto, anche cose inutili o dannose. Ma ci sono soprattutto una miriade di informazioni, informazioni che possono essere date da tutti noi, pure se abbiamo un bloggettino come questo, che non ha certo 200000 contatti al giorno come quello di Beppe, e che possono essere giudicate singolarmente, senza filtro.
Questo è il vero potere di internet, questo è quello che fa accapponare la pelle ai nostri "capi": la possibilità di scegliere, di decidere autonomamente, di farsi un'idea personale. Grillo è solo un esempio del fatto che la gente inizia a svegliarsi, e soprattutto che non siamo stupidi, che non possiamo essere trattati come degli idioti, che a tutto c'è un limite. E definire internet unicamente come un possibile Grande Fratello che porti a una deriva assolutista, significa dare alla gente dello stupido, significa credere che la gente comune non sia in grado di discernere tra notizie vere e false, che non sia in grado di capire.
Prendere di mira Grillo significa cercare di nascondere la Luna con un dito. La Luna è troppo grande, basta cambiare visuale di qualche grado e si tornerà a vederla.
Il Sesto Potere secondo me sta da un'altra parte, almeno in Italia!

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