che cosa vedi
le domande che ci facciamo da soli - quelle a cui non sappiamo dare risposta - sono, in definitiva, sempre le stesse.
tanto è vero che si arriva al punto in cui si pensa ai suddetti interrogativi, ma un angolo del nostro cervello è impegnato a farci notare che
"ecco, sono di nuovo impantanato nella solita serie di domande senza risposta: ora da qui mi collegherò a quest'altro interrogativo, e seguirò un percorso che conosco già"
tuttavia può capitare che, a causa di una fumata di troppo o di una particolare disposizione d'animo, il viaggio prenda strade inaspettate e si inciampi in nuovi interrogativi. che a loro volta rimarrano senza risposta.
può essere piacevole quanto spaventoso.
la vertigine più forte viene quando si realizza che gli interrogativi sono talmente profondi e insondabili che forse non esiste una risposta, o meglio, magari esiste anche, ma è talmente grande l'interrogativo che sarebbe sufficiente riuscire a formularlo completamente e compiutamente dentro di sè per esserne al di sopra, incuranti delle eventuali soluzioni.
sì, forse sta qui il trucco. ma non conosco nessuno che ci sia mai riuscito.
alla fine anche la questione delle risposte non è di grande importanza, visto che nessuno sa dire che differenza farebbe conoscerle.
3 Commenti:
MA CIAOOOOOOOOOOOOO DANIELE!! Sono la SaraQ!! Che bello che sei venuto a trovarmi e a leggere le mie cazzate!!! Dai comunichiamo via blog che ci divertiamo!!
Un saluto anche all'amico Stefano
Bacione Saretta
molte cose spaventano,enormemente più grandi di noi ed allora uccidiamo la nostra mente con mille quesiti che,forse non ci daranno la soluzione a queste verità assoulte ma ci portano ad altrettante importanti risposte,magari,come dici tu,sviando del tutto il discorso.
poi ci sono gli interrogativi di cui conosciamo benissimo la risposta,ma la nostra mente per altrettanti oscuri motivi tiene per se.
ma io chi sono? e tu chi sei? forse c'è qualcosa che non quadra, tipo noi chi siamo e perchè stiamo in via cremona o in via lamarmora anzichè in corso zanardelli. pagare è da poveri. Tommy Highwall
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