sabato 4 agosto 2007

La relatività delle distanze e del tempo



Finalmente nuovi aggiornamenti dal viaggio in Messico dei nostri due desaparesitos o come cavolo si scrive. Quello che si dice un viaggio on the road...

Il camion, meglio noto come autobus, è la costante di questo viaggio visto che la rete ferroviaria sembra essere rimasta, per motivi che non conosco, solo un abbellimento per il paesaggio.
Autobus di prima classe con cui viaggiano turisti e ceto medio messicano o autobus in cui sei l'unico viso pallido in mezzo agli indios. Camion con l'aria condizionata per cui rischi una broncopolmonite e camion in cui la temperatura già tropicale dell 'esterno acquisisce qualche grado e qualche punto di umidità. Ci sono quelli con televisione e bagno e quelli con l'immancabile vetro crepato e qualche buco sul fondo da cui, dopo svariate ore di marcia, cominci a pensare di poterla fare.Comunque sia ci hanno scarrozzato attraverso periferie cittadine, piccoli villaggi , pianure coltivate a mais, su per i rilievi montagnosi, attraverso fiumi, cactus e territori sorvegliati dal volo degli avvoltoi.....fino a quando ci siamo avventurati lungo la costa dello stato del Michoacan. 231 km di strada, tempo di percorrenza...circa 7 ore. Dopo grossi calcoli e con il supporto dell'archeologa compagna di viaggio sono giunto a stimare una velocità media di percorrenza di 33 km/h.
La strada si sviluppa e si districa lungo la geografia complicata della costa attraverso un muro di vegetazione impressionante. Anche considerando l'umidità che rende l'aria talmente densa da garantire un pessimo coefficiente di scorrimento, ci si mette comunque troppo tempo. Deve esserci un altra ragione, tipo un grosso campo magnetico, perchè qui il tempo ha subito un notevole rallentamento generale.
Su tutta la costa ci sono un paio di villaggi e sparsa qua e la qualche capanna. Ci siamo fermati a Maruata, una baia incantevole...inutile descriverla. Quello che vale la pena dire è che i locali non sono per nulla entusiasti della presenza degli stranieri, ti affittano amache e capanne ma ti trattano con un filo di disprezzo. A proposito un vecchio ci ha detto che la costa del Michoacan è un posto pacifico, come la sua gente, che ognuno può tirare un amaca da un albero all'altro ma che i visitatori stanno diventando troppi.
N.B. Saremo stati al massimo 10 stranieri!

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