lunedì 15 gennaio 2007

dieci minuti prima di addormentarsi





"Oz è quel posto, dieci minuti prima di addormentarsi, dove ci si benda le ferite, si mettono i piedi a mollo, sogniamo di essere migliori, sonnecchiamo con una poesia sulle labbra, e decidiamo che bisogna dare all'umanità,con tutte le sue falsità, bassezze e scemenze, un'altra possibilità quando verranno l'alba e una buona colazione"

Ray Bradbury

Quali sono, nel vostro salotto mentale, i luoghi che visitate più frequentemente? a volte mi càpita di ritrovarmi a Milano, alla stazione dei treni. Oppure su un treno diretto verso Verona Porta Nuova. Oppure verso Chiari. Non so perché si tratti sempre di treni, sinceramente li trovi sporchi e noiosi, però devo ammettere che essere da solo su un vagone mezzo vuoto e guardare il panorama che scorre ha il suo fascino. Magari poi c'è buio e si vedono le luci che corrono, fuori. Banale, ma pur sempre di grande effetto. Se cambio "location" mi viene in mente la vecchia casa di Damiano e Igher a Botticino, con la PlayStation2, Adamo che fa le fusa e la pizza nel cartone. Penso che inconsciamente ci affezioniamo ad alcuni luoghi, e il fatto di frequentarli ci porta ad avere un'immagine pressoché perfetta di essi. Perfetta nel senso che ci ricordiamo (o - visto ciò che ci lega a quei posti - ci illudiamo di ricordare) ogni particolare, anche il più insignificante. "Ci illudiamo di ricordare" perché sarebbe interessante capire a quali condizioni il nostro io è convinto che effettivamente il ricordo - o l'immagine - che possediamo è fedele all'originale. E' possibile che ci rendiamo conto che il nostro ricordo sia di bassa qualità, e dentro di noi ammettiamo l'esistenza di discrepanze. Ma può anche accadere che crediamo di ricordarci tutto perfettamente, anche se di fatto la realtà è ben diversa da ciò che abbiamo in testa: qui si tratta di capire se l'errore di riproduzione è dovuto al tempo che passa e alla normale perdita di lucidità a cui i ricordi sono soggetti, o se invece il nostro ricordo è viziato sin dall'origine, perché è chiaro che essendo la nostra impressione del mondo esterno soggettiva, anche l'immagine che di esso creiamo è soggettiva, e in quanto tale può essere ben lontana dalla realtà intesa in senso strettamente oggettivo. Insomma quello che ricordiamo è così perché il ricordo è stato creato da noi (che gli diamo una particolare e personalissima impronta dettata dalla nostra relazione con l'oggetto del ricordo stesso) oppure perché l'oggetto reale del ricordo era effettivamente in quel modo? Influenzando inconsciamente i nostri ricordi influenziamo anche la nostra percezione della realtà? Ciò equivale a dire che influenziamo anche la realtà stessa? E quindi: esiste una realtà oggettiva? io credo di NO.
Tornando ai nostri "bookmarks mentali", il trascorrere del tempo fa sì che il ricordo diventi sempre meno leggibile e sempre più vago...è quanto mi càpita se penso ad esempio alla vecchia casa di Emi, e mi spiace perché spesso era piacevole tornarci con la mente.

La frase di Bradbury? è all'inizio di questo post semplicemente perché è proprio durante il dormiveglia che si tengono le migliori escursioni mentali. L'ideale è coltivarle, e sperare che si tramutino in sogni, magari ricorrenti. Adoro svegliarmi la mattina e realizzare che lo sfondo del sogno appena concluso non mi è sconosciuto, ossia si tratta di un luogo ricorrente nelle mie notti. E' interessante perché significa che il mio cervello si è inventato un certo paesaggio e ogni tanto mi porta lì a fare un giretto: è un paesaggio che si trova all'interno della mia testa al di là della mia volontà, ed immagino che la sua "esistenza" sia regolata da determinate logiche e regole. Esattamente come funziona in qualsiasi altro paesaggio "reale". L'unica differenza sta nel fatto che non ha un corrispettivo materiale. Oppure ce l'ha a mia insaputa. E se un giorno lo trovo penserò: dejavù! dopodiché mi toglierò la vita perché sarebbe veramente assurdo.

La foto? ieri ho fatto un giro nella city, vuota come ogni weekend, e per gli amanti della fotografia è un posto straordinerio

2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

non sogno spesso,anzi,credo che oz sia il mio sogno,dove ricreo il mio piccolo mondo com'era e come sarà,quando poi ci si rende conto che quei miseri dieci minuti sono diventati vita vera,bhe,li entra in gioco lo stupore e credo sia bellissimo.
i luoghi,i luoghi...a volte mi piacerebbe entrare nelle persone per capire se anche per loro è tutto così importante,legarsi alle cose,alle immagini e tenerle strette,sapere se per loro una banale lampada ikea può diventare la loro oz per una sera,una bottiglia di plastica,un viaggio in treno con la luce spenta,una pizza surgelata,un divano in un sottoscala,una finestra,un quadro azzurro a cui servirebbe del rosso...un legame visivo sentimentale reale,avere mille fotogrammi negli occhi,forse è vero la percezione di alcuni luoghi è distorta dai ricordi e dalle emozioni,forse...credo che in fondo tutti abbiano il loro mondo,anche se crescendo molti,troppi,lo abbandonano,o forse solo nn ci badano più.

15/1/07 2:51 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

Che dire...mi hai commossa!
I ragazzi Noa Noa non sono morti...ora comunicano con gli sms! Vedrai ti verranno a trovare. Io un saltino qui lo faccio ogni tanto, così vedo cosa scrivi e come stai.
Un bacione SarettaQ

15/1/07 8:48 PM  

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