sabato 20 ottobre 2007

Ma dove siamo finiti?



In questi giorni ho scoperto che la polemica fa audience. Nel giorno dello scontro totale con il nostro amico censuratore, le visite al blog si sono più che raddoppiate rispetto alla media.
Se da un lato dovrei ringraziare, dall'altro sono molto triste. Ormai la gente segue solo quando ci si scanna, quando ci si incazza, quando i toni sono alti. Basta accendere la televisione e dare un'occhiata ai vari reality, o alle trasmissioni domenicali in cui si organizzano delle vere e proprie arene nelle quali i cosiddetti vip si scannano per tutto il pomeriggio.
Non si guarda più al contenuto, non si guarda più alle proposte.
Se qualcuno butta un liquido rossastro nella fontana di Trevi, tutti condannano (giustamente) l'atto barbarico, ma nessuno commenta la rivendicazione, nessuno si accorge dell'espressione di disagio della gente.
D'altra parte tra poco non potremo più nemmeno scrivere liberamente sul nostro blogghettino, se passerà la nuova fantastica trovata dei nostri padroni, alias nuova legge sull'editoria. A meno naturalmente di diventare giornalisti, iscriversi all'albo, iscriversi al registro degli editori, sborsando un po' di pila e comunque stando molto attenti a quello che si dice per non rischiare di pagare multe milionarie, essere citati in causa e magari farsi qualche annetto nelle patrie galere.
Siamo al paradosso, i criminali fuori grazie all'indulto, i liberi cittadini in galera per reati di OPINIONE!
Nel frattempo le cooperative di giornalisti e i giornali di partito (anche su internet), si prenderanno i loro fantastici contribuiti, pagati da noi, e saranno addirittura obbligati a dare delle copie gratuite alle scuole. Mi sembra abbastanza chiaro il tentativo di influenzare gli italiani fin dall'infanzia, di controllarne le menti.
E io che credevo di vivere in un paese civile e democratico.
La Cina di cui tutti parliamo come di un esempio negativo, una dittatura, concede ormai ai suoi cittadini molte più libertà di quante ne vengano concesse a noi poveri idioti.
Una legge del genere è degna della peggiore dittatura, che si finge democrazia pigliando tutti per il culo, non del grande paese che siamo e della nostra storia.

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